L’ex ministro del Governo Monti, Elsa Fornero, difende la legge pensionistica che porta il suo nome. E replica con fermezza al leader della Lega, accusato di attaccarla sul piano personale.
La Legge Fornero è il sistema attualmente in vigore in tema previdenziale. Approvata a fine 2011, nel pieno della tempesta finanziaria (spread a oltre 500 punti, ndr), è stata duramente criticata per gli effetti prodotti – come i famigerati “esodati” -. La sua abolizione è un mantra per il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, il quale ha ribadito essere uno dei primi provvedimenti da adottare in caso di vittoria alle elezioni politiche del 4 marzo.
Elsa Fornero alla controffensiva
La diretta interessata, Elsa Fornero, ha deciso di rompere il silenzio e di rispondere al leader leghista: “Dal segretario della Lega non ho mai sentito un discorso costruttivo, ma sempre discorsi distruttivi o facilonerie tipo riduciamo la tassazione al 15%, che tutti sanno essere irrealizzabile. Gli attacchi personali dimostrano solo la sua meschinità. Non sto a ricordare quelle campagne di tipo squadrista che ha organizzato sotto la casa dei miei genitori, e che trovo barbarie politica. Quando sento il segretario della Lega Nord in un comizio dire ‘faremo piangere la Fornero’ inteso come Elsa e non come la legge io mi sento male come persona e per il Paese. Che tipo di politica sta promettendo? Che visione ha da proporre?. Quello che vi stanno promettendo lo metteranno in carico ai vostri figli. Questa e’ la minaccia che incombe sul paese“.
Sì a correttivi
L’ex ministro del Governo Monti ricorda che la sua riforma “non è contro gli italiani ma per il futuro dell’Italia“. “Ho lavorato con molti deputati di Forza Italia quando ero ministro così come con quelli del Pd e – ha proseguito la Fornero – sono convinta che in Forza Italia molte persone sappiano che quella legge non si può abolire, ma si può correggere. Il governo attuale ha cominciato a farlo, è una cosa buona. La riforma Maroni era quasi altrettanto severa e fu cancellata dopo due anni, con costi che paghiamo ancora adesso“.